Roma, 7 ottobre. EurOCEAN 2014, una delle più importanti conferenze in Europa sulle sfide per la ricerca in ambito marino e marittimo e per una gestione sostenibile del settore nel suo complesso, è in corso a Roma da oggi (martedì 7 ottobre) fino a giovedì 9 ottobre, nella sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr -Piazzale Aldo Moro), nell’ambito degli eventi ufficiali della Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea.
I lavori del convegno, organizzato da European Marine Board, European Commission (DG Research & Innovation), Cnr, Ogs – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale e CoNISMa – Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare, sono stati avviati dal Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini.
Articolata in due giorni e mezzo, suddivisi in quattro sessioni parallele e una seduta plenaria, EurOCEAN 2014 sarà il punto di incontro tra la comunità scientifica, quella politico/istituzionale e quella imprenditoriale, riunendo ricercatori di vari ambiti (scienze marine, clima, tutela ambientale, gestione integrata delle risorse costiere…) provenienti da tutta Europa, con i responsabili politici, l’industria e le ONG e culminerà con la “Dichiarazione di Roma”, un documento conclusivo contenente la visione consensuale e le priorità condivise per la corretta gestione delle risorse marine e marittime europee e per contribuire alla cosiddetta “Blue Growth” in maniera sostenibile. In questo contesto, EurOCEAN sottolineerà come per garantire la “crescita blu”, sviluppo e occupazione sia fondamentale diffondere una maggiore comprensione del funzionamento degli ecosistemi marini e della loro resilienza, integrare competenze cross- e transdisciplinari, investire in innovazione e creare adeguate opportunità di formazione.
“La Blue Growth, ovvero la capacità di creare crescita, occupazione e innovazione con i mari e gli oceani d’Europa, è un’opzione politico-strategica poco valorizzata dai Paesi membri, nonostante sin dal 2007 la Commissione Europea abbia l’abbia individuata come percorso chiave di sviluppo, stimando una creazione di oltre 5 milioni di posti di lavoro e un valore aggiunto di quasi 500 miliardi di Euro annui. L’Italia è chiamata ad assumere un ruolo centrale in questa importante e difficile sfida che è allo stesso tempo politica e tecnologica, economica e scientifica”, afferma Luigi Nicolais, Presidente del Cnr. “Per questo occorre un impegno straordinario di intelligenze, competenze e risorse. La ricerca scientifica italiana si esprime a livelli molto avanzati e favorisce l’innovazione tecnologica dei settori di riferimento. Inoltre il nostro ruolo nel Mediterraneo ci sprona a farci interpreti e portavoce dell’integrazione delle politiche sul mare per aumentarne la sicurezza, la crescita, la valorizzazione, la tutela e l’utilizzo”.
“L’ambiente marino e quello costiero rappresentano un patrimonio eccezionale per la vita dell’uomo e sono sottoposti a pressioni naturali e artificiali che ne possono alterare l’equilibrio. Per questo motivo EurOCEAN è un appuntamento fondamentale perché accende i riflettori sulle sfide che la comunità scientifica e quella politica/istituzionale devono affrontare oggi nell’ambito marino e marittimo. Sfide che ruotano intorno ai sistemi e alle loro interazioni con le necessità delle persone, dell’economia e delle politiche territoriali”, ha affermato Alessandro Crise, delegato di OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale per l’iniziativa. “Affrontare il cambiamento climatico, capire il funzionamento dell’ecosistema, gestire la sostenibilità: tutto questo richiede un approccio molto più ampio di quanto era tipico soltanto un decennio fa. Ci si deve concentrare su temi concreti e cruciali quali la convivenza di usi potenzialmente conflittuali dello spazio marittimo: la regolazione del traffico merci e crocieristico; la tutela delle aree marine protette; l’identificazione di zone adibite alle pesca e agli allevamenti; la creazione di nuove piattaforme per l’estrazione di idrocarburi; l’utilizzo dell’energia dal mare proveniente da correnti, onde, maree; l’impiego di energia eolica ecc. È dunque fondamentale far dialogare ricercatori, scienziati, politici, imprenditori e manager che se ne occupino secondo un’ottica di insieme”.
“Oggi stiamo gettando le basi del futuro della ricerca e dell’ambiente marino in Europa. Questo momento di aggregazione è necessario per una visione olistica e non regionale delle complesse problematiche ambientali che le istituzioni europee ci chiedono di risolvere”, afferma Angelo Tursi, Presidente CoNISMa – Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare. “Il mare non ha confini ed è importante che non li abbiano anche i ricercatori e gli ambiti disciplinari della scienza. È chiaro a tutti, ormai, che solo attraverso il confronto e la collaborazione tra tutti i colleghi europei ci potrà essere non solo un visione corretta della tutela che intendiamo operare sui nostri mari ma anche un progetto complessivo di gestione delle risorse e del territorio che deve genere un’opportunità di crescita nel rispetto dell’ambiente”.
il giorno 9 ottobre si terrà Il Side Event del CoNISMa con la tavola rotonda: Talent building in marine Sciences: a New Vision for Trans-disciplinary European Training Programs e la proclamazione del vincitore del Faranda Prize 2014