Si prevede che entro il 2030 la richiesta mondiale di energia aumenterà del 60%. Lo scenario in cui ciò avverrà è quello di un aumento del consumo di petrolio del 20% dal 1994 ad oggi e una dipendenza europea dalle importazioni del 54% del suo fabbisogno. A fronte di ciò, ci sono gli impegni presi dai paesi europei sulla riduzione dei gas serra, alla cui produzione concorrono con un 2% anche le discariche di rifiuti organici biodegradabili. Gli abitanti della UE producono ogni anno circa ottantotto milioni di tonnellate di rifiuti umidi; questi, decomponendosi rapidamente, danno luogo a grandi emissioni di gas metano, il che incide pesantemente sull’effetto serra: a parità di dimensioni, gli effetti sono venticinque volte più dannosi rispetto all’anidride carbonica. Questo biogas potrebbe essere raccolto e trasformato in energia che consentirebbe di ridimensionare la dipendenza dai combustibili fossili. Pertanto, appare fondamentale per migliorare il know-how di una nuova produzione di biocarburanti, in particolare per quanto riguarda i biocarburanti di 2 ° generazione. Il progetto affronterà questa sfida con un approccio multidisciplinare per la gestione dei rifiuti organici da utilizzare come materia prima e le alghe come catalizzatore per la produzione di biocarburanti. Maggiori informazioni sul sito: http://www.biowalk4biofuels.eu |