Alla Camera dei Deputati sarà presentato oggi alle 15 alla presenza del Ministro delle Infrastrutture Prof. Enrico Giovannini, l’Atlante degli elementi di pericolosità dei mari italiani e dei risultati del progetto Magic.
Il Progetto MaGIC (Marine Geohazards along the Italian Coasts) è un progetto finanziato dal dipartimento di protezione civile con 5.25M€ che ha visto tutta la comunità scientifica nazionale che lavora nel campo della geologia marina (3 istituti CNR, il CoNISMa e l’istituto OGS) collaborare per il rilevamento, l’interpretazione e la rappresentazione cartografica secondo standard comuni dei lineamenti di pericolosità dei mari italiani (frane, faglie attive, strutture vulcaniche, canyon, zone con fuoriuscita di gas, zone con dune che migrano sui fondali ecc.).

Questi lineamenti sono estremamente importanti per le comunità costiere e le infrastrutture marine in un paese con un elevato utilizzo delle coste per gli insediamenti, le infrastrutture di comunicazione e l’industria (prima tra tutte il turismo). La ricostruzione di eventi di frana/maremoto come quelli di Gioia Tauro’77, Nizza’79, Stromboli’02, di rottura di cavi e condotte ad opera di flussi gravitativi ed eruzioni vulcaniche, l’individuazione di faglie attive responsabili di grandi maremoti nel passato storico (Messina 1908, Calabria meridionale 1783, Sicilia orientale 1693, Puglia 1627), sono strumenti indispensabili per la definizione del rischio.

Oltre alle importanti ricadute per la Protezione Civile, il lavoro fatto costituisce una cartografia conoscitiva di base per qualsiasi operazione di gestione delle coste e del territorio sommerso, anche in chiave di energia blu, sia per le attuali tecnologie (ad es. wind farm) sia per quelle che si verranno mano sempre più sviluppando in un prossimo futuro (energia da onde e correnti, risorse alimentari, risorse minerarie). E’ un progetto di grande respiro, che ha destato forte interesse in campo internazionale essendo l’unico o comunque il più avanzato nel suo genere.

l’Atlante dei lineamenti di pericolosità geologica dei fondali marini italiani costituisce il principale risultato del progetto Magic. Questo ha comportato l’acquisizione e l’interpretazione di una grande quantità di dati nei mari Ligure, Tirreno centro meridionale, Jonio ed Adriatico meridionale, ha prodotto 72 carte in scala 1:50.000 (ridotte nella versione cartacea dell’Atlante a circa 1:150.000). Nell’Atlante i fogli e i gruppi di fogli sono accompagnati da un testo descrittivo che ne evidenzia i tratti salienti.

Oltre all’utilizzo diretto per fini di protezione civile, il progetto ha l’ambizione di sensibilizzare le autorità pubbliche incaricate della gestione dell’ambiente costiero sui rischi geologici presenti sotto il livello del mare. Questi rischi sono mal percepiti dagli operatori tecnici e per nulla normati da regolamenti e procedure operative. Si è quindi ritenuto che la diffusione di questo atlante potesse essere lo strumento migliore per trasferire le conoscenze raggiunte dalla comunità scientifica agli amministratori del territorio, ma anche per accrescere la sensibilità di questi ultimi verso questi rischi che in un Paese come il nostro che, con una così grande estensione ed intenso uso delle coste, rappresentano una significativa minaccia per le popolazioni e le infrastrutture. Per questo motivo l’Atlante verrà stampato in oltre 1.000 copie e distribuito ad Enti Locali (Regioni, Autorità Di Bacino, Provincie e Comuni Costieri), Capitanerie di Porto ed Aree Marine Protette.

Il lancio del volume rappresenta un’occasione importante di valorizzazione del lavoro fatto, in termini di trasferimento di conoscenze dal mondo scientifico agli operatori dello spazio costiero/marino, di sensibilizzazione sullo sviluppo sostenibile delle risorse marine nell’ambito dell’economia blu, sulla necessità di includere i georischi marini tra le pericolosità geologiche nella gestione del territorio.

Alla presentazione parteciperanno i vertici delle istituzioni coinvolte (dip. Protezione Civile, CNR, OGS, CoNISMa), oltre al presidente della Società Geologica, della Commissione Grandi Rischi ed altre istituzioni possibilmente interessate.

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