Ciao Ireneo, Prof. Ferrari, amico di inarrivabile garbo.

Per la prima volta da quando lavoro al CoNISMa non ho potuto fare la telefonata di rito ad Ireneo per informarlo delle novità del nostro Consorzio che mercoledì scorso ha eletto il suo nuovo Presidente e la sua nuova Giunta amministrativa. Ireneo, in pensione ormai da anni, rimaneva per me un punto di riferimento umano e professionale di primo piano e quando lo chiamavo per un consiglio od un semplice saluto, mi chiedeva sempre con fare distaccato, ma intimamente partecipato, le novità di quella creatura che aveva contribuito a rendere solida anche nel periodo più difficile della vita di questa, che coincise con la sua vicepresidenza.

Il Prof. Ferrari, ordinario di Ecologia nell’Università di Parma, appena eletto vicepresidente del CoNISMa nel 2010, divenne subito, per noi tutti che lavoriamo nella sede centrale del Consorzio a Roma, Ireneo e, senza piaggeria, un amico a cui voler bene. Non sono in grado di ricordare qui le sue smisurate doti scientifiche, né sono titolato a farlo, lascio questo compito ai colleghi che verso di lui avevano la mia stessa amicizia unita ad una venerazione scientifica. Voglio ricordarlo per la sua cortesia fuori tempo, per la sua penna raffinatissima che in pochi minuti poteva descrivere ogni concetto con la perfezione del grande osservatore, l’eleganza del grande lettore, la consapevolezza del grande sapiente.

La sua è stata una vita difficile da conoscere per la ritrosia propria di chi ha molto da dire e nulla vuole vantare. Attraverso qualche breve accenno di Miranda – la sua dolcissima moglie a cui noi tutti del CoNISMa ci stringiamo con affetto – sapevo che era stata una vita di impegno civile, politico ed accademico che poteva facilmente diventare un romanzo ed invece era diventata la quintessenza della gentilezza intellettuale che nulla concedeva al vanto, al primeggiare, all’orgoglio.

Conobbi Ireneo in Sicilia, durante una riunione di lavoro nel 2009 cui assistevo come mero aiutante organizzativo. Faranda, aveva organizzato nella sua terra una riunione in cui si sarebbero decisi i destini del CoNISMa ed erano presenti tutte le colonne portanti del Consorzio. Era il giorno del compleanno di Ireneo e alla fine di lavori piuttosto faticosi, cenammo insieme e fu festeggiato il genetliaco della colona principale del Consorzio. Ricordo il suo imbarazzo anche in quell’occasione, in cui gli sembrava di rubare la scena all’ospite d’onore di quella iniziativa: il CoNISMa. Perciò lo voglio ricordare con una foto rubata quella sera, perché probabilmente è stato uno dei giorni più interessanti della mia vita.

Non ho avuto la fortuna di chiamarlo Maestro, ma Ireneo mi ha concesso il privilegio di chiamarlo Amico. A noi tutti mancherà molto: abbiamo perso un riferimento sicuro, ma il mondo ha perso un gentiluomo raro, da ammirare in tutto.

Edoardo Papa
Addetto stampa CoNISMa.

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