La sopravvivenza passa per la conservazione della biodiversità e per la prima volta uno studio scientifico ha dimostrato l’importanza dei nematodi per la salute e la vita negli oceani. La ricerca, pubblicata sulla rivista di biologia “Current Biology”, è stata condotta dai ricercatori del Dipartimento di Scienze del mare dell’Università Politecnica delle Marche, diretto dal professor Roberto Danovaro: “Abbiamo dimostrato – spiega il docente – che l’ecosistema del mare profondo è strettamente dipendente dalle specie che abitano sul fondo”. Con la sua equipe di ricercatori e i colleghi dell’Università di Ghent (Belgio) e del National Oceanography Centre di Southampton (Gran Bretagna), Danovaro ha esaminato la biodiversità dei nematodi e di molti altri indicatori indipendenti del funzionamento e dell’efficienza dell’ecosistema in 116 siti marini molto profondi. “Trovando la prova – dice – che occorre preservare la biodiversità e specialmente quella dell’ecosistema bentonico. In caso contrario le conseguenze sarebbero senza precedenti. Dunque, dobbiamo imparare a preoccuparci di specie che sono lontane da noi e sostanzialmente invisibili”. Per dominio bentonico si intende il sistema di vita che si estende dalla costa fino alle maggiori profondità, popolato da organismi che vivono a stretto contatto con il substrato, sul quale possono essere essi stessi fissati, o che possono muoversi in vari modi. Il depauperamento delle specie che vivono nelle profondità marine rappresenta dunque una severa minaccia al futuro degli oceani. (da Corriere Adriatico)
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