E’ stato presentato alla stampa il 1° Meeting Internazionale sul Patrimonio Marittimo Pan mediterraneo, che si terrà a Palermo il prossimo ottobreper metter a fuoco le "Strategie di comunicazione per la ricerca e la cultura". Alla presentazione organizzata da Pelagos, è intervenuto il Presidente del CINFAI Antonio Speranza e il prof. Cesare Corselli – Presidente “CoNISMa” sul tema Formazione, Ricerca e Comunicazione: strumenti per una gestione comune del Mare Mediterraneo. "In una crisi economica, come quella attuale, planetaria, in cui lo sforzo per uscirne dovrà essere forzatamente condiviso, il Mare Mediterraneo, quel “Al bahr al abian al mutawassit” (mare di mezzo), da secoli punto di incontro non di una civiltà, ma di una “serie di civiltà accatastate le une sulle altre” (Predrag Matvejevic) rappresenta per l’Europa e particolarmente per l’Italia una delle aree strategiche principali – ha spiegato il Prof. Corselli. Quell’accatastarsi di civiltà ha dato luogo nel tempo ad una cultura multietnica definibile come mediterranea. Questa cultura multietnica pur perdendo nel corso del tempo la sua influenza sul resto del pianeta ha mantenuto integro un comune sentire che oggi risulta di primaria importanza per dare certezza al futuro dell’intera regione e di una fascia importante dell’intero pianeta. La comunità scientifica mondiale ha da lungo tempo individuato l’area mediterranea come punto di incontro e luogo privilegiato per lo studio delle scienze marine (CIESM) . Recentemente su iniziativa prima francese e poi italiana i ricercatori mediterranei si sono incontrati a Tolone nel novembre 2007 (Colloque international Euro-Méditerranée «Construire ensemble les réponses scientifiques aux défis posés par la mer Méditerranée»; novembre 2007) e a Portorosa (Messina) nel settembre 2008 (Secondo Simposio Internazionale EURO-MEDITERRANEO. Una strategia pan-mediterranea. Piani di azione regionali e nazionali per lo sviluppo sostenibile e la gestione integrata del Mar Mediterraneo). Gli incontri sono serviti per approfondire le numerose problematiche che riguardano il bacino prima delle quali è l’uso sostenibile delle sue risorse. Il risultato di questi incontri ha riguardato il fatto che la gestione comune dell’intero bacino dovrà passare attraverso una conoscenza sempre più condivisa e coordinata. A Portorosa oltre 160 ricercatori di 18 paesi, mediterranei ed europei, provenienti da Università, Istituti o Enti di Ricerca, da organizzazioni internazionali e da 9 delegazioni nazionali, hanno approfondito le tematiche più significative: -le attività marittime, -la gestione integrata della zona costiera, -le profondità marine nuova frontiera del XXI secolo, -la formazione e la ricerca scientifica, -la qualità del cibo e la pesca. Nel documento conclusivo la comunità scientifica mediterranea ha deciso: -che i futuri incontri debbano essere allargati: a) al mondo politico delle diverse nazioni e regioni che caratterizzano il bacino, b) al mondo economico e industriale che gravita intorno al Mare Mediterraneo; -che una particolare attenzione debba essere rivolta alla comunicazione con la divulgazione delle azioni da intraprendere in modo da rendere consapevole delle scelte operate il maggior numero possibile degli abitanti delle sponde del bacino. Il paradigma economia che ha regolato il pianeta nel corso degli ultimi due secoli deve essere affiancato dal paradigma ecologia. Non si può regolare in modo compiuto ciò che non si conosce a fondo. Questa conoscenza deve essere portata, attraverso la comunicazione, al maggior numero possibile di abitanti del bacino perché le scelte economiche risultino il più possibile condivise".
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