E’ uscito il primo “Atlante tematico delle acque italiane”, pubblicato dal gruppo di ricerca interuniversitario Gecoagri-Landitaly, per iniziativa del suo coordinatore scientifico nazionale, Maria Gemma Grilletti Di Giacomo, docente presso l’Università Roma Tre. Il progetto, presentato questa mattina nella città capitolina, è stato promosso e finanziato dalla Federazione nazionale dei consorzi di bacino imbrifero montano (Federbim), e realizzato con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Frutto di quattro anni di ricerche e della partecipazione di 238 autori di diversa formazione, si tratta della prima opera nazionale, onnicomprensiva e interdisciplinare, dedicata all’acqua. La pubblicazione si articola su 620 pagine ed è suddivisa in tre parti: la prima analizza gli aspetti di interesse nazionale, la seconda affronta i problemi legati al territorio esaminati per singole regioni, la terza crea lo spunto per riflessioni e suggerimenti sui diversi approcci possibili per la ricerca. È inoltre arricchita con 1.800 immagini che aiutano a descrivere, sotto molteplici aspetti, la ricchezza e la varietà naturalistica degli ambienti caratterizzati dalla presenza dell’acqua. Allo stesso tempo però, l’opera mette a nudo i problemi e le contraddizioni legati alla risorsa idrica, in larga parte ancora sconosciuti al pubblico, ma anche agli amministratori e agli stessi addetti ai lavori. “Preoccupa”, si afferma per esempio nell’introduzione, “la gestione contraddittoria di un bene essenziale, anzi vitale, che la Costituzione considera bene demaniale e che viene invece paradossalmente affidato alla gestione speculativa di imprese, anche private e in molti casi straniere”. L’Atlante viene considerato dagli autori un esempio rappresentativo della maggior parte degli ambienti terrestri, dal punto di vista ambientale, paesaggistico, economico e culturale: “Un Italia, per molti aspetti, ancora da esplorare”.
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